Pur non essendo stata scritta da Paolo in persona, tuttavia è stata ispirata da lui, essendo evidente lo stile paolino e il suo pensiero..
Il testo richiama il periodo della seconda prigionia a Roma alla fine dell’anno 66, che precedette di poco il suo martirio, avvenuto nel 67.
È l’eredità spirituale lasciata da Paolo al suo caro discepolo Timoteo, invitandolo a guardarsi dai pericoli più ricorrenti di quei tempi calamitosi e da quelli provocati da  falsi profeti.