È trascorso molto tempo, forse tre anni, da quando Paolo si è lasciato Corinto alle spalle, e anche gli eventi, in una città in continuo fermento, hanno inciso profonda­mente sul comportamento dei membri delle comunità cristiane.
Egli si è sentito perciò in dovere di scrivere la prima Lettera durante il suo lungo periodo di permanenza, dal 54 al 57, a Efeso con il proposito di richiamare i Corinti all’ordine nel rispetto delle re­gole, che si erano imposti.
Questa lettera, scritta forse alla fine del 57 d.C. in realtà è la seconda, poiché la prima, per ammissione stessa dell’apostolo, è andata perduta.
Gli studiosi la considerano insieme alla seconda Lettera ai Corinti, alla Lettera ai Galati e alla Lettera ai Romani, e quella ai Filippesi fra le principali opere del pensiero paolino.
Gli argomenti trattati sono di ordine vario, poiché Paolo, non potendo intervenire di persona, sempre per sua stessa ammissione, si serve si Lettere per correggere, chiarire, incoraggiare, e rimproverare gli adepti delle comunità cristiane da lui fondate. E una di quelle, che gli ha dato più preoccupazioni, dolori, lacrime e sconforto, è la Chiesa di Corinto.
Gli argomenti trattati non sempre perciò seguono un filo logico, non essendo un trattato di etica o di dottrina teologica, o filosofica a sé stanti, Egli mette in discussione sviluppando, secondo il suo pensiero, i seguenti argomenti: la fratellanza e i santi, i perfetti, gli gli spirituali e gli umani, i collaboratori, l’incesto, i tribunali pagani, la fornicazione, matrimonio e verginità, la donna, la carità, i doni spirituali, i carismi, la professione di fede e la risurrezione dei morti.
Di fronte a questo elenco di argomenti, il lettore potrebbe essere disorientato. Anche gli studiosi hanno elaborato l’ipotesi che la Lettera, in realtà, racchiudesse un’antologia, popolata da scritti tratti da più lettere.
Anche fosse, ciò non sminuirebbe il valore dottrinale e teologico, e il valore storico impareggiabile, che consente alle generazioni, che si sono succedute nei tempi, di comprendere appieno la vita delle comunità cristiane primitive.
Quanto poi alla struttura della lettera, paragonata a una raccolta di scritti vari, diluiti nel tempo, è possibile, ma non per questo ne condiziona il valore dei contenuti. È altrettanto possibile che la lettera costituisca un testo unitario, che Paolo abbia scritto a più riprese nel tempo, su richiesta di argomenti da parte dei cristiani di Corinto.

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