PRIMA LETTERA AI TESSALONICESI

È stata scritta da Paolo durante la sua permanenza a Corinto fra la fine dell’anno 51 e l’inizio dell’anno 52. Impegnato nel suo secondo viaggio missionario, fu reduce dall’aver fondato  comunità cristiane a Tessalonica e a Filippi in Macedonia. Cacciato da quelle città dagli Ebrei per aver tradito la causa dell’ebraismo originario, essendosi convertito al Cristianesimo, si trasferì  a Corinto, dopo un  brevissimo soggiorno ad Atene  dove tenne il suo celebre discorso davanti  ad un gruppo di filosofi.
Paolo ha scritto la lettera alla comunità di Tessalonica per congratularsi, rallegrarsi  e per  incoraggiarla a progredire nella fede.
Gli studiosi, quasi unanimemente, considerano la lettera di minore rilevanza rispetto alle altre, fra quelle autentiche, che ci sono pervenute. In realtà non è così sotto il profilo anche formale, poiché è il primo documento scritto in nostre mani e ne seguirono  altri prima che il Vangelo di Marco vedesse la luce in forma scritta negli anni 60 del primo secolo d. C.
Sotto il profilo strettamente teologico poi  Paolo ha affrontato i temi della Trinità, dell’ escatologia in generale e della Parusia, cioè della nuova venuta di Gesù in terra.
La lettera è anche pervasa, come egli è solito fare anche nelle altre Lettere,  di dare indizi autobiografici. Trattandosi poi di una vera e propria Lettera si conclude con i saluti rivolti all’intera comunità.