Quale Giuda? Giuda Taddeo, alias Giuda di Giacomo, l’apostolo della prima ora?  [Lc. 6,16- Atti 1,13- Gv.14,22]. Un fatto è certo, non deve confondersi con l’Iscariota.
Nel testo della lettera [verss. 17-18] non si è identificato come un apostolo, tuttavia non è da escludersi che appartenesse a quel gruppo secondo quanto si è accennato.
Quando fu scritta la lettera? La data di composizione è incerta. I temi prevalenti tuttavia si concentrano sulla fine del mondo e sul Giudizio Universale; il che farebbe pensare al documento, scritto dopo la metà del primo secolo, ma prima della distruzione del Tempio, perché nel caso l’autore ne avrebbe fatto cenno.
L’autore comunque sembra che conoscesse sia la Lettera di Giacomo il Giusto, sia la seconda lettera di Pietro. Lo scritto è molto breve, costituito da 25 versetti in cui compaiono 465 vocaboli. I temi della fine del Mondo e della Parusia erano argomenti di confronto fra Cristiani, rif. Lettere ai Tessalonicesi nelle quali Paolo intervenne in maniera molto incisiva per chiarire le incomprensioni.
Il termine Arcangelo nel NT è citato solo due volte. In Tess. 1,4,16 si legge: “ … il Signore stesso, con un comando, con voce di arcangelo e al suono di tromba di Dio, scenderà dal cielo e i morti in Cristo risorgeranno per primi”. Nella lettera in esame invece [Gd.9], l’ Arcangelo Michele non intende esprimere un giudizio di condanna contro il Diavolo, riservandolo a Dio e i termini sono i seguenti: “ Il Signore ti punirà”. Come pure saranno puniti i falsi maestri.
Il lessico della Lettera è molto ricco e vario, mentre il suo obiettivo prevalente è quello di mettere in guardia la comunità cristiana dai pericoli delle predicazioni di falsi profeti nell’avvicinarsi dell’ era del Giudizio Universale.
Sconvolgimenti politici e sociali tormentavano la Palestina di allora, tanto che Giuda nella Lettera ha stigmatizzato anche l’omosessualità. Citando Sodoma e Gomorra, ha scritto: “ Essi, i falsi maestri, avendo prevaricato nello stesso modo, e seguito passionalmente una sessualità diversa da quella naturale, costituiscono un esempio ammonitore, soffrendo la pena del fuoco eterno. Così sono costoro che in uno stato di delirio contaminano il corpo e mettono da parte la Sovranità del Cristo Gesù”.