Pasqua

     Pasqua  s.f. [gr. πάσχα – lt.  Pascha].  Giuseppe Flavio, alla fine del I secolo in Antichità Giudaiche, [17,213-214] scrive: “ In questo periodo ebbe luogo la festa durante la quale, secondo l’antica consuetudine, i Giudei si servono di pane azzimo. Si chiama Pasqua essendo la commemorazione della loro partenza dall’Egitto. La celebrano con gioia, e si usa offrire un grande numero di sacrifici, un numero maggiore di ogni altra festività. 214 Viene una grande quantità di gente dal paese e anche da fuori a onorare Dio. I fomentatori di disordini che piangevano per Giuda e per Mattia, interpreti delle leggi, se ne stavano assieme nel tempio e fornivano ai dissidenti grandi quantità di cibo; non si vergognavano di procacciarne mendicando. La Pasqua ebraica commemora dunque la festa di liberazione dalla schiavitù d’Egitto.
La Pasqua cristiana invece è la festa di Risurrezione di Cristo Gesù, e per tutti i cristiani il passaggio a nuova vita. Nei vangeli Gesù si trova scritto l’annuncio  agli apostoli l’annuncio dell’avvicinarsi della festa pasquale nei termini che seguono. In Mc. 14.1-2 si legge: “Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. Dicevano, infatti: “Non durante la festa, altrimenti può esserci un tumulto di popolo”. In Mt. 26, 2 si legge: “Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso”.In Lc. 22,1-2 s legge:  “Si avvicinava in quel tempo la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo.
È prossima la fine della vita terrena di Gesù, poiché fra pochi giorni sarà crocifisso. E la risurrezione di Gesù dai morti, stando alle espressioni temporali di Marco e Matteo, avverrà esattamente dopo cinque giorni da qull’annuncio.