Obbedienza

 

     Obbedienza s.f. [gr. υπακοή- lt. oboedientia], si riferisce a chi esegue un ordine o a chi si adegua a un comando, a una prescrizione, a una legge. Nei Vangeli il termine “Obbedienza”, come sostantivo, non è direttamente posto in uso, se non sotto forma di parafrasi o di locuzioni.  Nelle Lettere di Paolo e nella prima Lettera di Pietro il termine invece è usato sedici volte. L’obbedienza nel  N.T.
Mt.  28, 18-20-  18E Gesù, dopo essersi avvicinato, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo“.
Lc. 5,5- Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti“.Lc 9 34Mentre diceva questo, ci fu una nube che li avvolse; ebbero paura all’entrare in quella nube.  35 e dalla nuvola uscì una voce che diceva: Questi è il figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”.
     Gv. 14, 15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”. Gv. 15, 14Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando”.

Nelle Lettere di Paolo invece il termine è usato più volte. In Rm. 1,5 e in Rm. 16,26 l’obbedienza è connessa alla fede; in Rm. 5,19 la disobbedienza [quella di Adamo] ha reso il genere umano schiavo del peccato, mentre l’obbedienza di uno solo [Gesù] ha reso l’umanità giusta, perché redenta dal peccato.In Rm. 6,16 Paolo, usando due volte il termine, sostiene, a ragione, che, se ci si pone al servizio di qualcuno [o di qualcosa] come “schiavo in obbedienza”, si diventa schiavi sia del peccato riguardo alla morte o alla “Giustizia” per disobbedienza. In Rm. 15,18 Paolo cita “l’obbedienza”. I Pagani hanno obbedito alle sue parole e alle opere, grazie a Cristo con segni e prodigi, per mezzo anche dello Spirito Santo. In Rm. 16,19 scrive: “La fama della vostra obbedienza è giunta a tutti.  Mentre mi rallegro di voi, voglio che siate saggi nel bene e incontaminati dal male”.  In 2Cor. 7,15, riferendosi a Tito, Paolo scrive: “E il suo affetto verso di voi è cresciuto, ricordando come tutti gli avete obbedito e come lo avete ricevuto con timore e trepidazione”.
In 2Cor. 10, 5Paolo scrive: “ [viviamo … ]per rendere ogni intelligenza soggetta all’obbedienza al Cristo. 6e siamo pronti a fare giustizia su qualsiasi disobbedienza, finché la vostra obbedienza sarà realizzata”.
Paolo scrive a Filemone una lettera appassionata chiedendo grazia per Onesimo, lo schiavo infedele. Si legge in Fil. 1,21” Ti scrivo, avendo fiducia nella tua obbedienza, sapendo anche che farai più di quanto ti chiedo”.
In Ebrei 1,3 si legge: ”Il Figlio, che è irradiazione della sua gloria [del Padre], impronta della sua sostanza, sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della maestà nell’alto dei cieli”.  In Ebr 5,8 si legge: ”Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che soffrì”.