Natività

     Natività s.f. [ gr. γένεσις, nascita- lat. nativĭtas],  natività, nascita. Ci si vuol riferire alla nascita di Gesù, e anche a quella di Giovanni Battista. Non è facile tuttavia conciliare, sotto il profilo etimologico i due termini, poiché γένεσις, ghenesis, è nascita. In Matteo 1,1 il corrispondente italiano di ghenesis è invece“ genealogia”, intendendo “Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide …”
In Matteo 1,18 si legge: “Così avvenne la nascita[γένεσις] di Gesù …”.Così dice l’Angelo a Zaccaria, riferendosi al nascituro Giovanni, precursore di Gesù.
E Luca lo segnala in 1,14 in questi termini: “Avrai gioia e felicità; molti per la sua nascita [ἐπὶ τῇ γενέσει] si rallegreranno …”.In Giacomo 1,23   si legge “ Se si ascolta soltanto e non si mette in pratica la parola, si assomiglia a un uomo che osserva nello specchio il volto della sua età [πρόσωπον τῆς γενέσεως αὐτοῦ ἐν …].  In Giacomo 3,6  si legge ancora: “Anche la lingua è un fuoco. È  il mondo dell’iniquità. La lingua è inserita nelle nostre membra, e ricevendo la fiamma dalla Geenna, contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita [τροχὸν τῆς γενέσεως]”.
     Ghenesis nel N.T. compare nelle sole cinque volte citate, con significati diversi e comunque non strettamente correlati a nativĭtas  natività.  Quest’ultimo termine, risalente al latino tardo,  è strettamente legato solo alla celebrazione della nascita di Gesù.