Levita

Levita, s. m. [gr. λευίτης – lt. levita], Nell’Antico Testamento i leviti erano così chiamati perché appartenenti alla tribù di Levi, terzo figlio di Giacobbe e di Lia. Costituivano una classe sacerdotale, alla quale fu affidato il compito di sorvegliare il Tabernacolo e il Tempio. Esercitavano il loro ministero, oltre che a Gerusalemme, in tutti i territori d’Israele. La classe sacerdotale dei leviti trasportava scalza l’arca dell’alleanza: unica tra le dodici tribù. Essi non ottennero alcuna parte della terra d’Israele, poiché servire Dio era la loro eredità. Parallelamente, in battaglia avevano il compito di custodire l’arca, senza partecipare direttamente all’azione di guerra. Vivevano nelle città levitiche, sparse per tutto Israele, e si sostenevano con le decime. I leviti erano stati scelti per questo speciale ruolo perché, mentre erano in Egitto e poi durante l’esodo mantennero fede alla religione dei loro padri e non parteciparono, né all’edificazione, né all’adorazione del vitello, durante l’assenza di Mosè, impegnato alla presenza del Signore Dio sul monte Sinai. Ragion per cui Il Signore disse a Mosè, [Num. 3,11-12]: “Ecco, io ho scelto i leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che nasce per primo dal seno materno tra gli Israeliti; i leviti saranno miei”.

Nel Nuovo Testamento i leviti si trovano menzionati: in Lc. 10,32 dove un sacerdote e un levita compaiono nel contesto della parabola del buon samaritano; in Gv.1,19,  dove inviarono a Gesù sacerdoti e leviti, per chiedergli:” chi sei tu?”; in  At. 4,36 Barnaba , un levita, originario di Cipro, fu , discepolo di Gesù e compagno di Paolo, durante viaggi missionari. Anche l’evangelista Marco, in quanto cugino di Barnaba, fu un ebreo,  appartenente alla tribù di Levi.