Decima

     Decima, s.f. (gr. δεκάτη – lt. decima), parte del raccolto degli agricoltori e del gregge degli allevatori nella misura della decima parte è destinato a sostenere i Leviti e i sacerdoti (Levitico 27,30-32.)Tassa estesa poi a tutto ciò che si possiede in generale.  Nei testi del  N.T. si trova nella forma verbale di “pagare la decima” dal verbo  ἀποδεκατόω.
In   Mt. 23, 23;  Gesù marchia l’ipocrisia, con queste parole”: “Guai a voi scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’aneto e sul cumino, ma trasgredite le regole più importanti della legge, cioè quelle riferite alla giustizia, alla misericordia e alla fede. Bisognava rispettare queste cose senza trascurare quelle”.
In Luca 11,42 sempre sull’ipocrisia Gesù dice. “Guai a voi Farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su ogni tipo di ortaggio, poi non vi date pensiero della giustizia e dell’amore di Dio. Era necessario fare  tutte queste cose senza trascurare le altre”.     In Luca 18,12 nel contesto della parabola del Fariseo salito al Tempio, prega usando questi termini:Digiuno due volte alla settimana e pago la decima su tutto ciò che possiedo”.
     In  Ebr. 7,5 “In verità anche i figli di Levi, che hanno ricevuto la funzione sacerdotale, hanno il diritto di riscuotere per legge la decima dal popolo,  cioè dai loro fratelli, anch’essi discendenti da Abramo”.
Nel paragrafo Melchisedek e Abramo della lettera agli Ebrei  [Ebr. 7,2;  7,4; 7,8; 7,9] si legge:  A lui [a Melchisedek, sacerdote] Abramo distribuì la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; poi è   anche re di Salem, cioè re di pace. Considerate poi quanto sia grande costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima delle parti migliori. Mentre qui uomini mortali ricevono le decime, là invece le riceve uno di cui si testimonia che vive. Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima per Abramo.