Carismi, [elenco]

     Anzitutto Paolo, nel proporre l’elenco dei carismi rispetto alla loro esposizione a decrescere, ne fa un elenco secondo l’occasione. Vale a dire egli cita il carisma che si adatta l’argomento specifico. È forse questa peraltro una delle ragioni per la quale l’elenco è disperso in più lettere. Il corpo organico più completo di essi si trova tuttavia , in Cor. 1.12.8-11, per concludersi in 28-31. L’elenco poi viene esteso a Rm.12, 6-8 e a Ef. 4,11. Oggi, a distanza di tempo, la manifestazione dei carismi è pressoché scomparsa, oppure agisce sotto traccia.
Alle origini dl cristianesimo l’effetto di essi era ricorrente per ovvie ragioni di opportunità per conquistare consensi fra i pagani e per incoraggiare, e correggere i primi cristiani. Un’analisi, anche filologica dei singoli termini, così come sono stati proposti, è riduttiva, poiché di essi oggi non è possibile misurarne gli effetti. Ci si deve accontentare perciò di u’analisi strettamente letterale, per immaginarne i benefici effetti.
In  Cor. 1,12,8 si trova scritto:  δίδοται λόγος σοφίας, è la parola di sapienza. Forse non ci si riferisce ad un contenuto strettamente filosofico, ma all’ insegnamento evangelico. È legato il concetto a quello del carisma della profezia? È possibile.
È dello stesso versetto [2.8] λόγος γνώσεως κατὰ τὸ αὐτὸ πνεῦμα, parola di conoscenza dello Spirito. Ci si riferisce all’erudizione, quindi all’ insegnamento [12,21]? È possibile.

Il carisma della fede [12,8]. πίστις ἐν τῷ αὐτῷ πνεύματι, la fede nel medesimo Spirito non costituisce invece una semplice adesione intellettuale alla verità evangelica, ma consiste nella certezza che Dio, nella sua infinita potenza e bontà, può intervenire miracolosamente nel campo morale  e anche fisico [spostamento delle montagne, Mt.17,20]. È dello stesso versetto  anche il dono delle guarigioni [δὲ χαρίσματα ἰαμάτων]. Sull’esempio di Gesù quanti malati sono stati guariti? Anche gli apostoli hanno agito sul campo. Questo. Il versetto 10 di 12, si propone con cinque carismi: ἐνεργήματα δυνάμεων, l’azione dei miracoli;. Paolo si riferisce a fatti taumaturgici in campo strettamente fisico.
     προφητεία, cioè il dono della profezia è trattato dall’apostolo nello stesso capitolo in 14,1 e seguenti. Il profeta, parlando alle comunità, diceva cose di edificazione, esortazione e consolazione. Annunciava inoltre eventi futuri [At. 21,10 e seguenti].
     ἄλλῳ [δὲ] διακρίσεις πνευμάτων, ad un altro poi l’interpretazione degli spiriti. Chi possiede questo carisma ha il potere di individuare, nelle varie comunità cristiane, i falsi fratelli e quelli infedeli [rif. Cor. 2.11-26]. Mentre al di fuori delle comunità i potenziali amici subdoli e quelli conclamati.
     γένη γλωσσῶν, varietà delle lingue e ἄλλῳ δὲ ἑρμηνεία γλωσσῶν, all’altro ancora l’interpretazione delle lingue, Sono due carismi per Paolo meno importanti, infatti in Cor. 1,14,2 scrive: “Chi infatti parla in lingua non parla agli uomini ma a Dio poiché, mentre dice per ispirazione cose misteriose, nessuno comprende”. Paolo forse si propone in questo senso, perché in tutte le regioni in cui ha esercitato il suo apostolato si parlava greco, diversamente come avrebbe potuto fare a convertire i pagani? Il carisma delle lingue e quello dell’interpretazione, peraltro complementare, occupano gli ultimi posti della gerarchia.
L’elenco dei carismi è ripreso dal versetto 12. 28 in cui si legge: “[ὁ θεὸς ἐν τῇ ἐκκλησίᾳ πρῶτον ἀποστόλους, Perciò Dio ha disposto taluni in primo luogo nella Chiesa come apostoli], in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono del saper curare, la facoltà di guarire, la capacità di governo e di parlare varie lingue”.
     I profeti, προφήται, occupano il secondo posto, mentre il terzo è assegnato ai maestri, διδάσκαλοι, cioè  i relatori nelle adunanze.
χαρίσματα ἰαμάτων, il dono della guarigione, esercitato  dagli ἀντιλήμψεις,  coloro cioè, che posseduti dal sentimento della misericordia, hanno il potere di guarire.
κυβερνήσεις γένη γλωσσῶν sono coloro che hanno capacità di governo e della conoscenza di varie lingue. Saranno forse i futuri vescovi? Sembrerebbe. Paolo poi conclude il capitolo con il versetto 31 in cui scrive: “Se desiderate avere invece i carismi più grandi, anche ora posso mostravi la via sublime”.