Anatema

     Anatema, s.m. [gr. ἀνάθεμα  – lt anathema], maledizione, scomunica contro eretici e scismatici. In Atti  23,14,  si legge: ” Dopo essersi presentati ai sommi sacerdoti e agli anziani, dissero: “Abbiamo fatto giuramento solenne di non assaggiare nulla fino a quando non avremo ucciso Paolo”.
      La locuzione Ἀναθέματι ἀνεθεματίσαμεν, significa abbiamo fatto giuramento solenne. La citazione si trova nel paragrafo “Congiura contro Paolo”, intentata  dai Giudei, a seguito del suo discorso tenuto davanti al Sinedrio. Rm. 9,3 ” Vorrei, infatti, essere io stesso anatema, separato da Cristo per i miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne”.Il significato del termine nel contesto è più propriamente “oggetto di maledizione”.
Cor. 1.12,3” Perciò io vi dichiaro: nessuno che parli nello Spirito di Dio, dice: “Gesù è anatema”; e nessuno può dire: “Gesù è Signore!”, se non sotto l’azione dello Spirito Santo”. Il significato di questo versetto in sostanza è il seguente: chi parla, nello spirito di Dio, non può permettersi di maledire Gesù! Come pure chi parla sotto l’azione dello Spirito Santo può solo dire: Gesù è Signore!
Cor. 1.16,22 “Se qualcuno non ama il Signore, sia anatema! Maràna tha! In questo caso il significato è maledizione”.La locuzione Maràna tha! [gr. Μαρανα θά]. La trascrizione  deva dall’aramaico. Il fatto che Paolo la trascriva, senza tradurla, fa pensare che fosse un’esclamazione abituale anche fra i cristiani di lingua greca, con il significato di nostro Signore venne oppure Signore nostro vieni!. Nel primo caso o nell’ altro il significato di anatema qui è “ Maledizione!” e non quello attribuito alla descrizione che se n’è proposta.
Di seguito poi sono citati altri due versetti in cui ἀνάθεμα  è maledizione. Gal. 1,8 “Ma se anche noi o un angelo dal cielo annunciasse a voi un vangelo diverso da quello che abbiamo annunciato noi, sia anatema!”. Gal. 1,9 “Come vi abbiamo già detto, ora di nuovo lo dico, se qualcuno vi annunciasse un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!”
In verità c’è un altro anatema, usato solo da Luca in 21,5. Il termine greco si propone graficamente in  ἀνάθημα, con il significato di dono votivo, offerta.