Adorazione

     Adorazione s.f. [gr. προσκύνησις – lt. adoratio], venerazione, culto, adorazione sono espressioni  di amore, che i cristiani conferiscono a Dio, a Gesù e allo Spirito Santo. L’adorazione è diversa dalla preghiera per mezzo della quale si chiede qualche cosa sotto infinite forme, che vanno dal semplice gesto alla meditazione mistica e alla consacrazione di tutta la vita a Dio.
L’atto esteriore, di per sé irrilevante, acquista valore solo in relazione al significato interno dell’intelletto e della volontà, di cui è manifestazione espressa.
Non deve essere accostata alla venerazione, tributata ai santi. L’adorazione non deve essere accostata alla venerazione, tributata ai santi o a chi merita stima e riverenza per essere di esempio nella società. In ogni caso il termine in esame come sostantivo non è usato negli scritti del N.T. se non in altre forme quali προσκυνέω, verbo,  come negli esempi di seguito: Mt. 2,2- “Dov’è il re dei Giudei, che è nato? Abbiamo visto anche la sua stella in oriente e veniamo a rendergli omaggio”. Mt 4,10, Allora Gesù gli rispose: “Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto”. Lc. 4,8 Gesù gli rispose, dicendo: “Sta scritto: Ti prostrerai solo davanti al Signore Dio tuo. Renderai culto solo a lui”. Gv. 4,20 “I nostri padri sopra questo monte hanno adorato Dio e voi dite che a Gerusalemme c’è il luogo in cui bisogna adorare”.
Solo Giovanni in 4,23  usa il sostantivo adoratore [προσκυνητής] -“Ma è venuto il momento, e ora è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori per sé”.