Abisso

     Abisso, s.m.  [gr. ἄβυσσος – lat. abyssus], abisso.  Nell’episodio dell’indemoniato geraseno  Lc. 8,30-31], si legge:”  Gesù allora gli domandò: “Qual è il tuo nome?”. Rispose: “Legione”, Molti demòni infatti erano entrati in lui. E lo supplicarono di non ordinare loro di andare nell’abisso.
A proposito  dell’antitesi che la giustizia viene dalla legge [annuncio di Mosè], in contrapposizione alla giustizia che viene dalla fede, si legge in Rm. 10, 5-8: “Mosè infatti descrive la giustizia che viene dalla Legge: L’uomo che la mette in pratica, per mezzo di essa vivrà. Invece, la giustizia che viene dalla fede parla così: non dire al tuo cuore: Chi salirà in cielo? – per farne cioè discendere Cristo. Oppure: Chi scenderà nell’abisso? – per fare cioè risalire Cristo dai morti. Che cosa dice dunque? Vicino a te è la Parola, nella tua bocca e nel tuo cuore, cioè la parola della fede che noi predichiamo.
Il significato di “abisso” è sviluppato nell’ Apocalisse dal Capitolo 9 in avanti. In 9.1 si legge infatti. “  Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell’Abisso”. Per chiarire meglio quanto citato è opportuno risalire a Isaia 14,12 che dice:” Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli?”. Si tratta dunque di Satana, l’angelo decaduto, simbolo del male.
Nel paragrafo della distruzione di Sodoma in Gen. 19,28 si legge:” [Abramo] contemplò dall’alto Sòdoma e Gomorra,  tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace”.All’angelo decaduto gli fu data poi la chiave del pozzo dell’abisso. Ap. 9.2-3 “egli aprì il pozzo dell’Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l’atmosfera. Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra”.
Il profeta Gioele chiarisce l’operato delle “cavallette”, che si sparsero sua terra in Ap. 9,3 nei termini che seguono:” L’avanzo della cavalletta l’ha divorato la locusta,’avanzo della locusta l’ha divorato il bruco,l’avanzo del bruco l’ha divorato il grillo”.
I quattro invertebrati citati rappresentano, secondo l’opinione corrente degli studiosi, i quattro invasori in terra d’Israele, in ordine cioè sono gli Assiri, i Persiani, i Greci e i Romani.
Ne segue poi la descrizione di queste orde d’invasori in forma umana, bardate di tutto punto per portare distruzione.  Ap. 9,9 Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all’assalto. Ap. 9,11 Il loro re era l’angelo dell’Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore. I termini di Perdizione e  Perdizione in greco sono rappresentati reciprocamente da Ἀβαδδὼν, nome di angelo infernale, la cui quintessenza nella traduzione è “Perdizione”, mentre Ἀπολλύων, sempre nome di un angelo dell’abisso, nella figurazione di “Sterminatore”.