Paolo, dopo la partenza di Marco, prese l’iniziativa di dirigere i lavori e Bàrnaba divenne il suo collaboratore. Ad Antiochia di Pisidia, di sabato, egli pronunciò un discorso memorabile, simile in parte nell’ impostazione a quello tenuto da Stefano.
In esso tuttavia espose per la prima volta un concetto che provocò accese discussioni, e contenzioso dottrinale, teologico e politico con i Giudei cristiani conservatori.
Dopo aver parlato della risurrezione dei morti come logica conseguenza della Risurrezione di Gesù, in Atti 13, 38-39, gli vengono attributi i seguenti concetti: “ Vi sia dunque noto, fratelli, che, per opera Sua, vi è annunciata la remissione dei peccati, e che ogni credente, per mezzo Suo, è giustificato anche in tutto ciò per cui, nella legge di Mosé, la giustificazione non è possibile”.
Giustificazione attraverso la Fede e non attraverso l’osservanza della Legge Mosaica? Si può immaginare lo stupore che quelle parole provocassero fra i Giudei in generale, sia quelli diventati cristiani, sia quelli osservanti la Legge Mosaica.
I responsabili della sinagoga decisero che l’ appuntamento fosse rimandato al sabato seguente; nel frattempo Paolo e Bàrnaba continuavano a praticare con successo opera di proselitismo fra i pagani di quella città.