Appartiene alla pubblica opinione consolidata che la Chiesa Cattolica Romana stia subendo un’emorragia costante e inarrestabile di consensi. Non parliamo poi di crisi delle vocazioni, poiché questo argomento richiede un discorso a parte. Una precisazione è di dovere invece nell’ affrontare la linea di base del discorso. Esso consiste nel distinguere la Chiesa Corpo di Cristo, e qui bisogna affidarsi a Paolo, e la Chiesa istituzione e gerarchie connesse. Di questa seconda s’intende trattare, poiché la prima è in mano ai teologi e a discrezione della Fede di ogni uomo.
Le possibili ragioni del periodo buio, che si sta profilando, sono molteplici. La prima di tutte, è doveroso segnalarla, è che la società si trova nel vortice della crisi d’identità. La famiglia tradizionale si è persa. E non nascono figli per insicurezza sociale. Sono più che sufficienti queste brevi segnalazioni per confermare lo sfaldamento dei valori umani, anch’ esso inarrestabile.
E la Chiesa istituzione? Vive con il popolo e nel popolo, ma mentre le istituzioni civili avrebbero in mano la possibilità di correggere la rotta, l’istituzione ecclesiastica, quando i problemi si fanno spinosi, indugia, in attesa di tempi migliori. Cioè decide quasi sempre di non decidere. La prima attenuante generica che gli si può tuttavia riconoscere è che gli operai nella vigna del Signore sono sempre meno, ma anche questa è un’altra storia.
Aspio 27 febbraio 2024 Franco Tarducci