[Lc. 2,3 – 7] – Sono in ogni caso strettamente legati al racconto della nascita di Gesù altri due riferimenti al Censimento nel tempo in cui nacque Gesù a Betlemme.
Il primo: a che titolo Quirinio, governatore della Siria, poteva imporre l’ obbligo del censimento in terra d’Israele, nazione sovrana? Se si era ai tempi di Erode il Grande, non ci sarebbe stata nessuna causa ostativa in tal senso. Perché? Quel re fu Grande in quanto amico, al limite della sudditanza riguardo a Cesare Augusto, Il quale dunque ebbe, secondo i dati in nostre mani, campo libero dii decidere all’occorrenza in prima persona per convenienza. Il secondo: altri popoli, per asserviti all’impero si opposero,con sollevazioni di piazza, alle ordinanze del provvedimento. In Palestina, invece nel caso in esame, il censimento fu eseguito in apparenza regolarmente, e nel rispetto della legge Ebraica, la quale comandava lo spostamento di gente all’interno dell’intero territorio. È il caso di Giuseppe, che, appartenendo alla famiglia e alla casa di Davide, insieme a Maria, sua sposa, fu indotto per questa speciale occasione, dalla città di Nazareth in Galilea, a recarsi in Giudea, a Betlemme, per farsi registrare.
In quel luogo si compirono per Maria i giorni del parto. E non trovando ospitalità, poiché per loro non c ‘era posto in albergo, Maria diede alla luce il suo primogenito in un riparo di fortuna. Lo avvolse in fasce e Gesù ebbe per culla una mangiatoia.