L’evangelista dedica il Vangelo a Teofilo, che è illustrissimo e amico di Dio, secondo l’analisi dell’etimo [θεός e φίλος].
Alcuni studiosi avanzarono l’ipotesi che l’intenzione di Luca non fosse quella di dedicare la sua opera ad una persona fisica, cioè a Teofilo, ma più in generale ad ogni uomo, amico di Dio, cioè ad ogni vero cristiano. L’ ipotesi priva di ogni fondamento, perché letteralmente Teofilo è un uomo in carne ed ossa, anche se di lui non abbiamo notizie su cui appoggiare una miseria di appiglio biografico. Ci possiamo basare sul termine “eccellentissimo”, riferito non solo alle sue probabili qualità di critisano, ma anche a quelle di uomo civile di valore.
Un fatto è certo, le due opere attribuite a Luca, cioè il Vangelo e gli Atti degli Apostoli, sono state dedicati all’illustrissimo, forse influentissimo Teofilo.