L’incipit si pone in questi termini: “In molti si sono avventurati a scrivere …”. A chi si riferisce Luca? Ci furono altri scrittori prima di lui a occuparsi di Gesù oltre a Marco e Matteo? Fatti e discorsi si trasmettevano di generazione in generazione per via orale, secondo la consuetudine invalsa nella vita delle comunità orientali, e gli apostoli nonché i discepoli del Messia furono testimoni oculari. Luca allude chiaramente invece a non precisati resoconti, cui hanno posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti. Dunque prima di lui esistevano, in forma scritta, racconti che egli stesso si accingeva a trattare.
Non abbiamo materiale sufficiente per dimostrare l’ esistenza di tali scritti, che l’evangelista cita in questi termini: “Come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola”. Non abbiamo neanche un minimo pretesto, per formulare una sia pur coraggiosa opinione, per dimostrare a che e a chi si riferisce l’evangelista. Si collega a Matteo? No. Con certezza. Matteo e Luca sono i soli evangelisti a occuparsi dalla nascita di Gesù, poiché Marco comincia a narrare dall’inizio della vita pubblica di Gesù e Giovanni, dopo il prologo, propone l’argomento della testimonianza di Giovanni Battista. L’incipit delle loro opere tuttavia differisce in modo formale nel senso che Matteo inizia con la genealogia.
Luca invece, dopo una breve premessa sulle ragioni del suo scritto, si occupa della natività, narrando in modo articolato, servendosi di 80 versetti, gli eventi che precedettero la nascita del Cristo Gesù. Sullo sfondo dell’incipit tuttavia compare un fatto, pur non intendendo sminuire gli scritti che non conosciamo. Egli segnala, in proposito: “Così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te [Teofilo] un resoconto ordinato”. L’evangelista si riferisce forse agli scrittori che hanno falsificato i fatti e i discorsi di Gesù, ricorrendo ai famosi vangeli spuri, consistenti in un miscuglio di verità e falsità rabberciate insieme a qualche allusione a verità conclamate? No. Sicuramente, poiché questi scritti sono comparsi, secondo la patristica, dopo che il Vangelo di Luca ebbe modo di vedere la luce. Su tutto inoltre il senso del testo sembra voler dire: “Coloro che hanno posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti sono da ricercarsi fra i testimoni oculari, che poi li hanno trasmessi, diventando ministri della parola”. Ergo, Luca si riferisce agli apostoli, ai discepoli e a quanti hanno accompagnato Gesù durante la sua attività pubblica”.