Non è una domanda ovvia, e meno he mai retorica. L’opera di Luca è molto simile per qualità letteraria ai grandi classici del tempo? almeno così si ritiene. Forse ma non è abbastanza, confrontato in senso linguistico agli scritti di Platone. Il il confronto non regge. Anche perché se fosse non sarebbe un pregio prevalente per la cristianità.
I fatti, che Luca riporta, furono trasmessi da coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero poi ministri della parola, quella di predicazione della buona novella.
Il testo è affascinante al punto di diventare provocatorio, sconvolgente nel modo in cui pone i fatti tanto da creare emozioni che hanno radici nel tempo.
È la parola di Dio, che, come centro concentrico in azione, avvolge. Cristo non è un’idea ma un uomo, che ha lasciato una traccia indelebile nella storia. E Luca, nonostante che reclami di scrivere una storia, non ha voluto proporre la biografia di Gesù, ma tramite lui, l’annuncio [κήρυγμα] della buona novella.Il suo vangelo si propone con una trama strettamente teologica.
È anche un viaggio attraverso la storia, intriso di spiritualità. Anche se, è il caso di sottolinearlo, scrivere una biografia di Gesù, sarebbe impresa impossibile.
Escludendo la narrazione della premessa, della nascita e del breve tratto di fanciullezza, il vangelo si dirama come segue: Predicazione e Miracoli n Galilea [4,14-9,50].Viaggio verso Gerusalemme [10,1- 19,27].Ministero di Gesù a Gerusalemme [1,28- 21,38]. Passione [22,1- 23,56]. e Morte.