Gamaliele è stato un rabbino ebreo, vissuto nel I secolo dopo Cristo. Non sappiamo quasi nulla di lui se non che aderiva alla setta dei Farisei e che era molto stimato anche dalle altre correnti religiose per la sua saggezza e condotta di vita irreprensibile. Fu membro illustre nel Sinedrio a Gerusalemme. Un giudeo del II secolo d. C. ebbe a dire di lui: “Quando morì Rabbi Gamalièle, scomparve l’onore della Torà e sparirono la purezza e il distacco dalla materialità”. Negli Atti degli Apostoli Gamaliele è citato in due episodi. Nel primo, mentre davanti al Sinedrio si tenne il processo agli Apostoli a causa della loro predicazione in nome di Gesù. Egli intervenne in loro favore citando l’esempio del ribelle Teuda e ottenendone la liberazione. Non sembra nel racconto che il Rabbino appoggiasse la nuova dottrina, ma nella sua saggezza e senso di giustizia egli riconobbe che essi non costituivano un pericolo e che fosse opportuno lasciarli liberi di predicare la loro fede.. In At. 5,34-40]., Sotto il titolo “Intervento di Gamaliele” si riporta il suo celebre intervento in questi termini: Nel sinedrio dopo essersi alzato, un fariseo di nome Gamaliele, dottore della legge, molto stimato presso tutto il popolo, ordinò di far uscire per breve tempo gli accusati. Riferendosi a loro, disse: “Uomini di Israele, fate attenzione a ciò che state per fare contro questi uomini. Qualche tempo fa venne Tèuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregò una quantità di circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e tutti coloro che furono persuasi da lui si dispersero e finirono nel nulla. Dopo di lui si propose Giuda il Galileo, nei giorni del censimento, e indusse il popolo alla rivolta, ma anche lui perì e quanti erano al suo seguito furono dispersi. Ed ora vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa iniziativa o attività fosse di origine umana, verrà distrutta; qualora invece venisse da Dio, non sarete in grado di sconfiggerli; non trovatevi a combattere contro Dio!”. Seguirono il suo parere e, chiamati di nuovo gli apostoli, li fecero fustigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù, li rilasciarono