[At. 11,19-30]
Un nutrito gruppo di Fenici e Ciprioti, sfuggiti alla feroce persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme, si disperse nelle regioni di Giudea e di Samarìa. I più migrarono in Antiochia[1].
Fra costoro si distinsero due gruppi. Il primo, composto da Fenici, diffuse il Vangelo in mezzo ai Giudei, l’altro, composto per lo più da Ciprioti e da Cirenei si occupò della stessa cosa fra i Greci. La distinzione non è oziosa. Si discuterà molto del problema dei destinatari della buona novella fra Pietro e Giacomo da una parte e dall’altra Saulo. E già dietro le quinte del racconto compare una nuvoletta, che, diffondendosi, fu causa di futura tempesta, e che tempesta! Tanto è vero che i maggiorenti cristiani di Gerusalemme, intenzionati da subito a verificare, inviarono tempestivamente Bàrnaba in veste di controllore ad Antiochia.
Bàrnaba, cioè “Figlio dell’esortazione”, era un cristiano, levita originario di Cipro, della prima ora, un giusto, un santo. In passato ebbe modo di liberarsi dei suoi averi per devolverli alla comunità cristiana nascente[2]. L’ escursus si ritiene necessario per dare un verso al contesto dei fatti.
Cosa fece Bàrnaba ad Antiochia? Disobbedì invece di ritornare a Gerusalemme per rendere conto.Vedendo la grazia del Signore, piovuta dal cielo, nelle veste di uomo virtuoso qual’era, pieno di Spirito Santo e di Fede, si rallegrò ed esortò a perseverare nella via del Signore. Di più, andò a Tarso, alla ricerca di Saulo. Dopo averlo rintracciato, lo condusse ad Antiochia, dove rimasero per un anno nella comunità. Insieme fecero proselitismo fra gli abitanti di quella città. Ad Antiochia, per la prima volta, i discepoli furono chiamati Cristiani[3].
A quel tempo inoltre alcuni profeti vennero ad Antiochia da Gerusalemme. E uno di essi, di nome Agabo, sotto l’ impulso dello Spirito Santo, annunciò che sarebbe scoppiata una grande carestia sulla terra. Il fatto in realtà avvenne sotto l’impero di Claudio. Allora i Cristiani di Antiochia si accordarono, ciascuno per quanto poteva, di mandare un soccorso ai fratelli della Giudea. E la consegna, su mandato degli anziani, fu affidata a Bàrnaba e a Saulo.
In Atti 12,25, si legge: “Barnaba e Saulo poi, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme prendendo con sé Giovanni, detto anche Marco”. L’intermezzo, del Cap. 12, 1-23 è occupato dalla cronaca della persecuzione di Erode Agrippa I, dell,arresto e liberazione di Pietro, e della morte del tetrarca.