Gli apostoli si riunirono per decidere la sostituzione di Giuda Iscariota.
Erano presenti gli undici superstiti, tutti: Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo.
Pietro informa i presenti, circa centoventi fedeli, con queste parole: “Giuda comprò un campo con la ricompensa del suo delitto e poi precipitando in avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere. Il fatto è divenuto così noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel terreno è stato chiamato nella loro lingua Akeldamà, cioè Campo di sangue”.
Poi si citano, a proposito del campo, i salm1 68,26 e 108.8, in cui si legge: “La sua dimora diventi deserta, e non sia in essa nessuno ad abitarla. Un altro si assuma il suo incarico”.
Comunque sia, si procedette alla nomina del dodicesimo apostolo al posto di Giuda Iscariota. Due furono i candidati: Giuseppe, detto Barsabba, il giusto e Mattia. La scelta cadde su Mattia.
Un fatto è certo di essi, dopo questo evento, si persero le le loro tracce.